Scuola di Sanità Pubblica

Tecnica Ospedaliera: dal risk management alla clinical governance

Un tempo si parlava di Igiene e Tecnica Ospedaliera per definire le due funzioni che il Regio Decreto n° 1631 del 30/9/1938 (detto “Legge Petragnani”, antesignana a livello mondiale e, tutt’ora, per molti versi, illuminante in materia) attribuiva alla Direzione Sanitaria dei nosocomi: una funzione preventiva dei rischi (per i pazienti, per gli operatori, per i visitatori e per l’ambiente) ed una funzione epidemiologico-organizzativa, di raccordo tra il mondo del bisogno, il sistema produttivo clinico, l’amministrazione e la proprietà delle strutture. Con l’avvento della Legge 833/78, stemperandosi il concetto di proprietà delle strutture ospedaliere pubbliche e la responsabilità circa l’equilibrio economico delle stesse, la competenza organizzativa del Medico di Direzione Ospedaliera è stata, a più riprese, messa in discussione.
La designazione di un “Coordinatore Sanitario” da parte del Comitato di Gestione della USL, a prescindere dal requisito della Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, di fatto scorporava la funzione organizzativa da quella preventiva, in Toscana affidata ad un Servizio “transmurale” di “Igiene delle Strutture Sanitarie”.
Il risk management e l’ecomanagement ospedalieri sono moderne declinazioni della suddetta funzione igienistica, che include anche il contributo alla progettazione ed alla manutenzione della struttura ospedaliera.
Il concetto di Clinical Governance, attorno al quale ruotano stake holders diversi (tra cui nostalgici del “Coordinamento Sanitario”), si riferisce, per definizione, a funzioni organizzative. Esso ha origine anglosassone, ma è, più o meno cripticamente, permeato di contenuti che la cultura igienistico-ospedaliera storicamente persegue e che il Prof. Luigi PETRAGNANI insegnava dalla Cattedra Senese. La Clinical Governance è fatta di momenti propositivi, (bottom up), che trovano voce nel “Consiglio dei Sanitari”, organismo per definizione non solo medico, che formula e rende operativi i protocolli diagnostico-terapeutici ed i percorsi assistenziali, metabolizzando le strategie sovraordinate (top down) ed i vincoli gestionali. Tra le attribuzioni della Direzione Sanitaria Ospedaliera c’è, da sempre, quella di “raccogliere ed elaborare i dati statistici”. Una tale funzione informativa è alla base della valutazione e dello sviluppo della qualità assistenziale, di cui il Direttore Medico Ospedaliero deve essere il primo promotore (“la statistica ospedaliera serve a poter dire ciò che un buon Direttore Sanitario non può non aver già subodorato”).
Possiamo annoverare tra le competenze “organizzative” della Direzione Medica Ospedaliera anche la gestione e lo sviluppo delle risorse professionali sanitarie, temi peraltro specificamente affrontati a parte dalla nostra Scuola.Il Corso sviluppa altresì il D.M. 2/4/2015 n°70 “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi dell’assistenza ospedaliera” (cosiddetto “Balduzzi-Moirano) che aggiorna la Legge “Mariotti” (n°132 del 12/2/1968), la quale sola, dopo il 1938, era intervenuta significativamente sulla programmazione ed organizzazione ospedaliera.

Obiettivi formativi

  • Elencare e discutere le principali norme che regolano la strutturazione ed il funzionamento degli ospedali;
  • Descrivere e discutere le caratteristiche, i principali problemi e le innovazioni di natura edilizia, tecnologico-impiantistica ed organizzativo-funzionale delle strutture ospedaliere;
  • Analizzare e giudicare/scegliere un progetto di struttura nosocomiale;
  • Programmare, organizzare e valutare, in ambiente ospedaliero, l’idoneità igienico-sanitaria di strutture, apparecchi ed arredi;
  • Effettuare monitoraggi ed indagini epidemiologiche relative ad eventi avversi/indesiderati di natura infettiva o meno, riguardanti i pazienti, il personale e i frequentatori dell’ospedale;
  • Saper leggere (individuare obiettivi e prescrizioni organizzative) un documento normativo di percorsi assistenziali;
  • Effettuare la valutazione di tecnologie biomediche e sanitarie;
  • Descrivere, interpretare ed utilizzare modelli di organizzazione ospedaliera e relativi meccanismi di controllo, direzione, finanziamento e gestione nonché valutarne i livelli di appropriatezza, efficacia ed equità;
  • Partecipare propositivamente ai processi di certificazione, accreditamento, sviluppo della qualità strutturale, organizzativa, funzionale di un reparto/ospedale.

 

Materie

IGIENE E TECNICA OSPEDALIERA (MED/42)

INGEGNERIA SANITARIA ED AMBIENTALE (ICAR/03)

Inizio: 16.09.2019

Per ulteriori informazioni:

Ph: 0577/234084

Email: phrlcorsi@unisi.it

Torna in alto